Mi chiamo Simonetta Olla, oggi ho 56 anni e sono nata nella classe del 1968, la classe della rivoluzione. E pensando al mio trascorso, si può dire che io stessa sia stata una rivoluzionaria! Nella mia vita ho vissuto tanti momenti belli, ma quelli che hanno forgiato il mio carattere sono stati i momenti pesanti e bui. Ho sempre creduto di meritare un posto dignitoso in questa società, grazie alla mia solarità che mi ha sempre contraddistinto dagli altri. Il mio pensiero è sempre stato propositivo, orientato ad aiutare il prossimo, ed è per questo che mi sono trovata spesso ad ospitare persone a casa mia che avevano bisogno.
Ricordo in particolare una donna che ho incontrato molti anni fa: poteva essere mia madre, seduta su un muretto, piangente accanto a una busta nera contenente i suoi pochi averi. Ho immediatamente intuito che aveva bisogno di aiuto, e così l’ho ospitata a casa mia per un intero anno. Questo gesto non solo mi ha dato una grossa mano, ma abbiamo anche trovato reciproco aiuto: ho cresciuto i miei figli da sola, senza l’aiuto del padre, che viveva a Latina.
Ho due figli meravigliosi che sono la mia vita, per i quali ho lavorato duramente per garantire loro una crescita dignitosa. Ricordo di aver lavorato anche 12 ore al giorno; quando non sapevo dove lasciarli, li portavo con me. Il mio ultimo lavoro, in un bar con orari improponibili, terminava anche alle 5 del mattino.
Tutto è cambiato grazie a una telefonata di mio figlio, che era a Latina per trascorrere del tempo con suo padre. “Mamma, devi entrare in questa azienda, è un bel progetto!”, mi disse. Dopo una valutazione, presi in mano quel semplice kit di ingresso che conteneva dei campioni di profumo. Questa volta, anche il mio ex marito sembrava volermi davvero aiutare. Ho iniziato a fare pubblicità e vendere i profumi, e ho notato che iniziava a darmi delle soddisfazioni. Ho iniziato a parlarne con altre persone, pensando che se portava valore a me, potevo portarlo anche agli altri. Ho organizzato incontri in un teatro ogni venerdì alle 16:30, ma anche lì ho dovuto trovare una soluzione: non avevo i soldi per pagare l’affitto, così ho pensato di iscrivermi come titolare del teatro!
Inserivo le persone e iniziavo a crescere, ma mi mancava una guida. Un giorno, ricevetti un messaggio da Francesco Picciotto su WhatsApp, e quella fu la mia più grande vittoria: avevo trovato uno sponsor, ma soprattutto un terzo figlio. Tutto andava bene professionalmente, ero soddisfatta, fino a quando la mia scelta mi portò a separarmi dal mio socio. Quanta sofferenza, soprattutto perché in quel periodo persi la persona più importante della mia vita, mia madre.
Poi arrivò la chiamata del mio socio, che tornava per salvarmi una seconda volta. E poi la videochiamata con Michelangelo Paradiso, che mi fece capire quanto umano fosse il nostro presidente. Da lì la decisione di unirsi nuovamente, con la persona che mi era mancata: il mio grande socio!
Mesi intensi di lavoro ci portarono a fondare una grande community, da un’idea tua, creasti il nostro gioiello prezioso: l’Elevation Tribe, con il quale aiutiamo ogni giorno tante persone a realizzare i loro sogni.
Ma ora parliamo del mio primo obiettivo: pensa, è stato quello di portare i miei figli a mangiare una pizza, un mio desiderio fortissimo che non potevo permettermi a causa dei soldi. In poco tempo raggiunsi questo obiettivo, e via con un altro obiettivo. Oggi, aiuto tante persone a credere in un progetto e ad avere una grande visione, perché sono sicura che quello che è successo a me succederà anche ad ognuno di voi.